Rappresentano un fenomeno frequente che colpisce la popolazione di tutte le età. A differenza delle allergie alimentari, in cui si ha una risposta immediata all’ingestione di un alimento, nelle intolleranze alimentari i sintomi possono comparire anche giorni dopo l’introduzione di un alimento per un effetto di accumulo (una sorta di “avvelenamento”). Le intolleranze alimentari possono essere alla base di diverse situazioni cliniche come raffreddori frequenti, tonsilliti, sinusiti, riniti, poliposi nasale, asma, bronchiti, cefalea, emicrania, vaginiti e cistiti recidivanti, coliti, gonfiore addominale, stipsi, difficoltà digestiva, diarrea, dolori articolari, mialgie, disturbi del ciclo, palpitazioni. Possono anche sostenere fenomeni di stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, iperattività del bambino, enuresi, insonnia, resistenza al calo ponderale.

Le intolleranze si individuano con appositi test, di cui il più attendibile e riproducibile è il DRIA TEST, un test di estrazione chinesiologica che evidenzia una variazione dello sforzo muscolare in seguito alla somministrazione di una sostanza alimentare omeopaticamente diluita. Il Dria Test è un test indolore, di semplice e rapida esecuzione che permette di testare circa una trentina di alimenti (compresi coloranti e conservanti). La strategia terapeutica si basa su una dieta di Rotazione, cioè una dieta specificamente progettata per trattare efficacemente le intolleranze e nella quale gli alimenti ”incriminati” sono ruotati nella alimentazione secondo un preciso schema.

L’obiettivo della terapia dietetica sarà quello di favorire il recupero della tolleranza nei confronti degli alimenti individuati, evitando diete di eliminazione spesso pericolose ed autogestite e consentendo il rispetto della socialità e del piacere legati al cibo grazie ad una dieta che prevede anche giornate di alimentazione libera.