La cavitazione è una tecnica che utilizza gli ultrasuoni a bassa frequenza il cui target sono le adiposità localizzate primarie (addome, gluteo, coscie, culotte de cheval). Non può assolutamente essere considerata come una alternativa alla terapia nutrizionale del sovrappeso, anzi i migliori risultati si ottengono quando questo trattamento “modellante” conclude un periodo di dieta. Quindi si rivolge a persone normopeso o sovrappeso.

Nella cavitazione la membrana cellulare delle cellule adipose si rompe per effetto delle onde d’urto create dal fascio ultrasonico. I lipidi fuoriusciti dalle cellule adipose distrutte si emulsionano al liquido interstiziale e vengono allontanati dall’area trattata attraverso il sistema linfatico per poi essere veicolati attraverso il sistema venoso al fegato che li trasforma in zuccheri. Tali zuccheri vengono eliminati con urine e feci, il resto viene bruciati se il corpo richiede energia oppure nuovamente immagazzinato, esattamente come avviene per i grassi assunti con l’alimentazione.

E’ sempre bene accertarsi che il trattamento venga eseguito in un contesto professionale in quanto non è scevro da complicanze.

Mettendo in circolo notevoli quantità di grassi la cavitazione è controindicata nelle dislipidemie, nelle cardiopatie gravi, nei portatori di pace maker, nelle patologie del sistema linfatico e venoso, nell’ ipotiroidismo scompensato. E’ controindicata inoltre nelle patologie renali, in presenza di calcoli renali o biliari (la cavitazione crea una vibrazione che potrebbe far muovere i calcoli producendo una colica), nel diabete mellito di tipo I, nei pazienti trapiantati o con patologie tumorali recenti nei pazienti con labirintiti o malattie dell’orecchio interno. Importante inoltre escludere la presenza di trombosi o tromboflebiti nelle zone da trattare, così come anche la presenza di protesi metalliche (protesi all’anca o al femore). E’ assolutamente controindicata in gravidanza e durante l’allattamento.

Per risultati ottimali occorrono come minimo pacchetti di 6-10 sedute (una ogni 7.10 giorni), trattando un distretto alla volta, per garantire un risultato migliore e duraturo. La differenza tra la cavitazione estetica e quella medica dipende dalla potenza dei macchinari, nel senso che il medico può utilizzare frequenze molto più alte e tali da penetrare più in profondità nei tessuti. Quindi in caso di adipe localizzato importante e molto esteso è sempre bene rivolgersi al medico, viceversa per trattamenti circoscritti a zone piccole e limitatamente interessate la cavitazione realizzata in ambito estetico può trovare indicazione.

Per aumentare l’efficienza nei 15 giorni precedenti l’inizio del trattamento è opportuno eseguire due linfodrenaggi/settimana e attività fisica 3v/settimana in modo da arrivare al trattamento con un corpo già pronto ed un sistema linfatico reattivo. L’alimentazione di questo periodo pre-trattamento dovrà essere equilibrata ( ipocalorica o normocalorica a seconda del peso della paziente) ed accompagnata da una idratazione abbondante (la cavitazione avviene in un liquido per cui maggiore è l’idratazione maggiore è l’effetto).

 Subito dopo ogni singola seduta (entro le prime 24 ore) e tra un trattamento e l’altro eseguire un linfodrenaggio manuale o una pressoterapia per ottimizzare lo smaltimento del grasso mobilizzato. Allo stesso scopo sarebbe ottimale praticare 20-30 minuti di attività fisica aerobica immediatamente dopo la seduta.

Normalmente un organismo sano impiega 48 ore per smaltire il carico lipidico mobilizzato per cui nelle 48 ore successive al trattamento è ideale una dieta prevalentemente proteica con un minimo apporto di carboidrati (con la cavitazione i grassi mobilizzati che arrivano al fegato vengono trasformati in zuccheri; se ne do altri con la dieta il corpo non riesce a bruciarli tutti e quindi si ridepositano).

Infine importantissimo bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, per migliorare tramite la diuresi lo smaltimento di ciò che è stato mobilizzato.

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Dott.ssa Silvia Galetti
Specialista in Endocrinologia e Scienza dell’Alimentazione a Modena

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