SARCOPENIA

La sarcopenia è una forma di malnutrizione caratterizzata dalla perdita della massa muscolare e conseguentemente della forza muscolare. E’ molto frequente nel paziente anziano con allettamento prolungato e con patologie croniche neurodegenerative, ma è di frequente riscontro anche in ambito oncologico e nelle malattie croniche infiammatorie. Il deficit di proteine di deposito induce una minore disponibilità di substrati, in caso di emergenza clinica, per la sintesi di glucosio e per i mediatori del sistema immune. Ciò si traduce in una maggiore fragilità del paziente nei confronti delle patologie nosocomiali e nell’allungamento dei tempi di degenza ospedaliera. In generale peggiora la prognosi della patologia che la sostiene.

La dieta consigliata nel paziente sarcopenico deve essere iperproteica, ad adeguato apporto calorico, ricca di vitamine e minerali ricorrendo ad alimenti facilmente digeribili ed opportunamente distribuiti nella giornata.

CACHESSIA

La cachessia può essere definita come la perdita di peso dovuta sia a perdita di massa muscolare che di tessuto adiposo, associata a marcato catabolismo proteico. Dal punto di vista biochimico tale stato vede uno squilibrio metabolico sostenuto da uno stato infiammatorio cronico che impedisce l’utilizzo dei substrati (carboidrati, proteine e lipidi). Tale situazione coinvolge particolarmente i pazienti neoplastici , ma anche quelli con insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca ed epatica, bronco pneumopatia cronica ostruttiva. La dieta deve prevedere pasti piccoli e frequenti, con alimenti leggeri ma che forniscano una buona quota di proteine, carboidrati e micronutrienti ad elevato potere antiossidante. Anche la consistenza può necessitare di un adeguamento. Nelle fasi terminali della malattia oncologica è spesso necessario ricorrere ad una nutrizione parenterale di supporto o a una semplice idratazione.

DIETA E CANCRO

L’ alimentazione è un fattore molto importante sia nel trattamento del paziente oncologico che nella prevenzione dei tumori stessi, se si pensa che almeno il 35% delle morti per cancro sono correlabili alla dieta.

La grande mole di ricerche in campo nutrizionale ha evidenziato che i fattori dietetici in grado di promuovere lo sviluppo di un tumore sono soprattutto i grassi, in particolare i grassi saturi (cioè quelli animali) e alcuni tipi di grassi polinsaturi, quelli idrogenati (presenti ad esempio nella margarina, nelle merendine, nei biscotti, fette biscottate, ecc. sotto la dicitura di “grassi vegetali idrogenati”).

Si considerano invece protettive le vitamine, i sali minerali ed alcune sostanze considerate non nutrienti, quali la fibra alimentare (contenuta nella VERDURA, nella FRUTTA negli ALIMENTI INTEGRALI), gli indoli (contenuti nelle crucifere come CAVOLO; BROCCOLI; VERZA; CIME DI RAPA) e gli inibitori delle proteasi contenute nei LEGUMI.

Per quanto riguarda l’apporto di vitamine, in particolare le vitamine A, E e C, che sono antiossidanti, va specificato che una dieta ricca di frutta e verdura fornisce un apporto di tali sostanze più che sufficiente a scopo preventivo, senza bisogno di ricorrere ad integratori vitaminici che, al contrario, se assunti in forti dosi e senza una evidente carenza, possono promuovere l’insorgenza di alcune malattie.

LINEE GUIDA GENERALI PER RIDURRE IL RISCHIO DI CANCRO

1) MANTENERE IL PESO CORPOREO NEI LIMITI DELLA NORMALITA’ (il tumore del colon, dell’utero e del seno sono correlati all’aumento del peso).

2) SEGUIRE UNA DIETA VARIA.

3) CONSUMARE OGNI GIORNO FRUTTA E VERDURA, variando spesso la qualità e il colore in modo da assicurare il giusto apporto in vitamine e sali minerali.

4) AUMENTARE IL CONSUMO DI FIBRA (pasta integrale, pane integrale, cereali integrali, legumi, frutta e verdura) Il consumo di alimenti vegetali riduce il rischio di tumori allo stomaco, ai polmoni, al pancreas, alla vescica, all’ esofago)

5) DIMINUIRE IL CONSUMO DI GRASSI (condimenti, formaggi grassi, affettati vari, dolciumi, cibi fritti). In particolare il tumore del colon, del seno e della prostata sembrano correlati ad un eccesso di grassi nella dieta).

6) LIMITARE IL CONSUMO DI ALCOOLICI (aumenta il rischio di tumore dell’esofago, della bocca e della laringe)

7) LIMITARE IL CONSUMO DI ALIMENTI AFFUMICATI, CONSERVATI SOTTO SALE O CON NITRITI (aumenta l’incidenza di tumore dell’esofago e dello stomaco).

CONSIGLI ALIMENTARI PER I PAZIENTI AFFETTI DA TUMORE

Lo stato nutrizionale del paziente affetto da tumore è fortemente influenzato da vari fattori

  • la sede del tumore stesso. Se il tumore interessa l’apparato digerente (bocca, faringe, esofago, stomaco, intestino) ciò può rendere difficoltoso lo svolgimento stesso dell’alimentazione per motivi meccanici.
  • i sintomi che compaiono secondariamente alla presenza del tumore come diarrea, nausea, vomito, alterazione della percezione del gusto, perdita dell’appetito, che influenzano notevolmente le scelte alimentari del paziente oncologico e la possibilità di alimentarsi in modo soddisfacente.
  • la terapia antitumorale (chemio e/o radioterapia) che può aggravare o provocare i sintomi come effetto collaterale (mucositi del cavo orale, secchezza delle fauci, dolore).
  • lo stato di ansia e di paura, che possono di per sé provocare nausea e anoressia.

Il mantenimento di uno stato nutrizionale adeguato è molto importante per garantire la sicurezza e l’efficacia della terapia e per mantenere efficiente il sistema immunitario.

COME AFFRONTARE ALCUNI DEI PIU’ COMUNI EFFETTI COLLATERALI

1- In caso di ANORESSIA : non sforzarsi eccessivamente se non si riesce a finire il pasto; mangiare a piccoli bocconi i cibi preferiti nel corso della giornata, anche senza rispettare necessariamente i tre pasti canonici; scegliere cibi ad alto contenuto calorico (gelato, budino, crema pasticcera, pasta farcita, pasta al ragù, purea arricchita con burro e parmigiano); bere tra i pasti piuttosto che durante il pasto perché i liquidi possono aumentare il senso di ripienezza gastrica; consumare la verdura solo a fine pasto per non creare un senso di sazietà precoce, preferire cibi freddi o a temperatura ambiente per ridurre il sapore e l’aroma.

2- In caso di NAUSEA: consumare cibi secchi (pane tostato, fette biscottate, crackers), evitare i cibi molto dolci; assumere i cibi a temperatura ambiente o freddi; assumere le bevande fresche o fredde, anche ridotte in cubetti di ghiaccio; aromatizzare gli alimenti con succo di limone (se non sono presenti lesioni del cavo orale); mangiare spesso e lentamente; se si avverte nausea durante il pasto fermarsi e respirare lentamente e a fondo, cercando di rilassarsi; ricorrere a farmaci anti-nausea solo sotto controllo medico.

3- In caso di VOMITO: non sforzarsi di mangiare o bere finchè il vomito non è controllato; una volta controllato il vomito, consumare piccole quantità di cibi secchi (grissini, pane tostato, crackers), evitando i liquidi durante i pasti; assumere i liquidi lontano dai pasti, anche sotto forma di cubetti di ghiaccio oppure con una cannuccia a piccoli sorsi; utilizzare farmaci anti-vomito solo sotto controllo medico. 

4- In caso di DIARREA: bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno a temperatura ambiente, sorseggiandola lentamente; evitare le bevande gassate e contenenti caffeina (caffè, the forte, cioccolato, cola) o alcool; sostituire all’acqua una bevanda reidratante gluco-salina in caso di diarrea profusa; evitare gli alimenti ricchi in fibra (frutta e verdura, cavoli, broccoli, fagioli, piselli, mais, alimenti integrali); evitare i cibi dolci e unti; evitare i cibi speziati; usare con cautela il latte e i suoi derivati in base alla tolleranza soggettiva; preferire carne magra, pesce, carote, patate, banane mature, mela sbucciata e grattugiata, pane bianco, pasta, riso. 

5- In caso di SECCHEZZA DELLA BOCCA (xerostomia): bere spesso durante il giorno portando sempre con sé una bottiglietta di acqua, bere liquidi durante i pasti per facilitare la masticazione e la deglutizione; consumare cibi e bevande molto dolci (esempio canditi) o aspri (esempio limonata) dal momento che stimolano la secrezione salivare; succhiare gomma da masticare sempre per aumentare la produzione di saliva; usare cubetti di ghiaccio; usare cibi morbidi che non richiedano una lunga masticazione (es. pesce al posto della carne, purè, yogurt, verdura e frutta cotta anziché cruda); usare saliva artificiale anche più volte al giorno; mantenere le labbra umide con burro di caca; mantenere un’ adeguata igiene orale; evitare ambienti eccessivamente caldi, specialmente durante il sonno. 

6- In caso di ALTERAZIONE DELLA PERCEZIONE DEL GUSTO (disgeusia): se il gusto della carne non è gradito o viene percepito come amaro o metallico, optare per uova, latticini, pesce, carni bianche; provare a marinare la carne e il pesce prima della cottura con vino, olio, limone o aceto e erbe aromatiche; provare cibi agri, quali arancia o limonata, crema di uova al limone per avere sapori più spiccati; aggiungere prosciutto crudo e cipolla ai vegetali per aumentarne il sapore; non forzarsi nell’assunzione dei cibi sgraditi.

7- In caso di MUCOSITE ORALE (infiammazione della mucosa molto dolorosa, frequente effetto collaterale della radioterapia nei tumori testa-collo) scegliere cibi morbidi e facili da masticare e deglutire (crema, budino, ricotta, uova strapazzate, purea di patate, piselli, crema di riso, semolino, mousse di frutta, nettare di frutta); consumare i cibi freddi o a temperatura ambiente; evitare i cibi irritanti quali agrumi, succo di agrumi, cibi speziati o salati, cibi non sminuzzati o secchi come verdura cruda e fette biscottate; tagliare il cibo in piccoli pezzi o frullarlo; non consumare alcoolici ed evitare il fumo; non bere bevande gassate; mantenere le labbra umide con miele rosato; pulire bene la bocca e i denti con acqua e bicarbonato dopo ogni pasto; usare appositi prodotti anestetici per risciacqui o piccole toccature del cavo orale prima di consumare i pasti.

 

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Dott.ssa Silvia Galetti
Specialista in Endocrinologia e Scienza dell’Alimentazione a Modena

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