CALCOLOSI RENALE

Patologia dovuta alla precipitazione nelle vie urinarie di sali di calcio (ossalato di calcio, fosfato di calcio, acido urico) che spesso si associa a ematuria (presenza di sangue nelle urine) e a dolore (colica renale soprattutto quando il calcolo scende lungo l’uretere). La terapia dietetica, in base alla costituzione dei calcoli renali ( ossalato di calcio o combinazione di calcio e di acido urico) mirerà a ridurre l’introito alimentare del calcio, del sodio, dell’acido urico, delle purine degli ossalati di calcio, dell’acido ascorbico.
Importante anche una adeguata idratazione con almeno 2 l al giorno di acqua oligominerale. Limitare gli alcolici.

INSUFFICIENZA RENALE CRONICA

Esprime il progressivo ridursi della funzione renale e della capacità filtrante del rene. La gravità può essere variabile sino al coma uremico. Le patologie che predispongono all’insufficienza renale cronica sono l’ipertensione, il diabete e l’obesità. L’intervento dietetico riveste un ruolo importante nella terapia conservativa della insufficienza renale ed ha la funzione di controllare i livelli di urea, di fosforo, di paratormone, di controllare i fattori di rischio cardiovascolare riducendo l’introito di sodio, di mantenere un adeguato stato nutrizionale, di rallentare la progressione dell’ insufficienza renale cronica verso l’uremia terminale.

La dieta ipoproteica ha un ruolo centrale nel controllo della progressione e delle complicanze metaboliche e, a seconda del grado di insufficienza renale (lieve, moderata, grave), l’apporto proteico varierà da 1 gr, a 0.8 gr e 0.6 gr di proteine/Kg di peso corporeo. Talvolta la dieta ipoproteica può prevedere l’utilizzo di prodotti specifici aproteici industriali.

L’apporto calorico deve mirare al raggiungimento del peso ideale, ad un corretto apporto di fibra, di vitamine e ad un apporto di grassi controllato (spesso la nefropatia si associa ad alterazioni del metabolismo lipidico).

DIALISI

La dialisi è una terapia che sostituisce la funzionalità del rene nelle sue funzioni di base: rimozione delle sostanze tossiche, riequilibrio elettrolitico, riequilibrio acido-base, rimozione dei liquidi in eccesso. Nei pazienti dializzati la terapia dietetica ha come obiettivo di mantenere un adeguato stato nutrizionale, controllare la pressione sanguigna, prevenire i rischi collegati all’iperpotassiemia e all’iperfosforemia, controllare la dislipidemia particolarmente frequente nei soggetti emodializzati, prevenire le carenze vitaminiche (vitamine del gruppo B, vitamina C).

L’ apporto proteico consigliato e di 1-1.2 gr di proteine /Kg di peso desiderabile al giorno, fino ad un massimo di 1.4 gr nei casi in cui sia necessario ricostituire le riserve proteiche.

L’apporto lipidico va particolarmente ridotto vista la frequente compresenza di dislipidemia in questi pazienti.

L’apporto calorico minimo raccomandato è di 35 Kcal/Kg al giorno, a meno che non ci si trovi di fronte a un sovrappeso o negli anziani, dove le calorie vanno opportunamente ridotte.

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Dott.ssa Silvia Galetti
Specialista in Endocrinologia e Scienza dell’Alimentazione a Modena

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