La menopausa è una fase fisiologica della vita che insorge mediamente intorno ai 50 anni (si parla di menopausa precoce prima dei 40 anni) caratterizzata dalla definitiva cessazione del ciclo mestruale. Si parla di menopausa dopo 12 mesi consecutivi di amenorrea.

In menopausa gli estrogeni subiscono una graduale diminuzione che coincide con la perdita della produzione ormonale ovarica. La carenza di estrogeni, progesterone e, in misura minore, di testosterone si ripercuote in modo soggettivo e variabile  sia sul corpo che sulla psiche  della donna. Gli ormoni sessuali  infatti sono una LINFA CHE NUTRE TUTTO IL CORPO FEMMINILE e sono collegati a quasi tutti gli organi e tessuti dell’organismo (pelle, capelli, unghie, cervello, muscoli, ossa, cartilagini, follicoli piliferi, colon, polmoni) tramite dei recettori che possiamo immaginare come delle “serrature” che aprono diverse “porte” all’ interno delle cellule stimolando distinte funzioni.

Talvolta la menopausa può essere frutto di un evento chirurgico (annessiectomia) o farmacologico che priva gli organi dell’azione estrogenica agendo sui recettori tessutali.

I principali sintomi legati alla condizione menopausale sono:

– Dolori articolari che possono indicare un inizio di artrosi o essere il primo segno di osteoporosi.

– Cistiti recidivanti- La carenza estrogenica altera il PH vaginale (rendendolo meno acido) e  favorisce la crescita di germi patogeni. Causa inoltre secchezza della mucosa vaginale e uretrale che diventa più atrofica e vulnerabile.

– Calo del desiderio. Non significa avere raggiunto la “pace dei sensi”, significa che l’organismo risente soprattutto della carenza di testosterone, l’ormone principe del desiderio e della “voglia di vivere”. Spesso alla riduzione della libido si associano malinconia, scarsa energia vitale, cattivo umore, insonnia.

– Vampate di calore. Spesso liquidate come un disturbo secondario da sopportare “tanto non è niente di grave”, sono al contrario un semaforo rosso che ci avvisa che il cervello sta soffrendo per la mancanza di estrogeni e che in nostro “termostato” interno, l’ipotalamo, è andato in tilt. Anche se è indubbia la componente “nervosa” di tali disturbi la maggiore causa è la carenza di estrogeni con conseguente aumento del GnRH. Si tratta quindi di un problema serio, che tra l’altro disturba pesantemente il ritmo sonno-veglia, il tono dell’umore, la memoria.

– Problemi cardiovascolari. In età fertile sul cuore femminile veglia la potentissima azione degli estrogeni ma con la Menopausa viene meno questo scudo  difensivo ormonale, per cui l’organismo della donna, di colpo senza “paracadute”, si trova impreparato ad affrontare la nuova situazione, ed ecco che dopo i 50 anni la pressione sale, il colesterolo “cattivo” aumenta, i vasi sanguigni si restringono predisponendo al rischio di Infarto e di ictus.

– Aumento ponderale. Lo stato menopausale porta ad una riduzione del metabolismo basale con conseguente facilità ad aumentare di peso, con distribuzione prevalente  del grassoa livello addominale (obesità androide). Valori di Circonferenza Ombelicale superiori a 88 cm nella donna predispongono già al rischio Cardio-Vascolare.

Il trattamento dietetico della donna in menopausa deve essere sostanzialmente ispirato ai principi della Dieta Mediterranea, ovvero equilibrato e bilanciato, povero in grassi saturi e ricca in omega-3, ricco di fibra, di vitamine, di minerali, di proteine nobili derivanti soprattutto dal pesce,  di cereali integrali e di olio extra-vergine di oliva.

Lo scopo della dieta sarà quello di:

– correggere un eventuale quadro di sovrappeso o di obesità, cosa di frequente riscontro nel periodo menopausale.

– correggere gli eventuali squilibri metabolici come per esempio l’ aumento dei valori del colesterolo, dei trigliceridi e degli zuccheri nel sangue.

– svolgere un’azione preventiva volta a ridurre il rischio di infarto e di patologie vascolari.

– controllare l’assunzione del sale per contrastare l’innalzamento dei valori pressori, anch’ esso importante fattore di rischio per la comparsa di infarto durante la menopausa.

– assicurare un apporto di sufficiente di calcio e di vitamina D, stimolando anche la donna a praticare anche un’attività fisica costante ed idonea a contrastare l’osteoporosi. L’ attività fisica quotidiana (camminate, ginnastica, bicicletta), oltre a favorire il dispendio energetico, favorisce anche la fissazione di calcio nell’osso remando contro l’osteoporosi, specialmente se svolta all’aria aperta. La luce solare determina infatti la produzione a livello cutaneo della vitamina D, fondamentale per la solidità delle ossa.

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Dott.ssa Silvia Galetti
Specialista in Endocrinologia e Scienza dell’Alimentazione a Modena

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